giovedì 17 dicembre 2015

Natale, Natale e ancora Natale

Nonostante nella nostra quotidianità ci si voglia estraniare, è tutto inutile, bisogna pensare al Natale. Ci viene quasi imposto. Nel senso più stretto del suo significato o in quello sfacciatamente consumistico. Anche se può dar fastidio, ne siamo affascinati, ipnotizzati, angosciati, sfiniti, turbati, impauriti, esasperati, impazienti.
E nonostante tutto, è un periodo straordinario, nel senso stretto della parola! Tutto è amplificato, nel bene o nel male.
Scrivere di creazioni, colle, stoffe, bottoni e asolette pensando a chi del Natale non può farne una festa è sfacciato. Ma, come detto, non pensare a questa ricorrenza è quasi impossibile. Non voglio stare qui a descrivere cosa significhi per me; troppo scontato, suonerebbe retorico e allora alleggerisco tutto con colla, stoffa, bottoni e asolette.
Entro nel mio piccolo mondo magico di creazioni per andare a prendere pensieri che hanno preso forma. 


La forma delle stelle che una sull'altra fantasticano di essere un albero. 


La forma di tante nuvole che incontrandosi anche loro hanno immaginato d'essere qualcos'altro, come un albero.


E i tanti pensieri si sono intrecciati prendendo la forma di una ghirlanda. Si sono stretti vicini, al cuore per fare del Natale un gesto d'amore.


Altri pensieri hanno preso forma di un Babbo Natale, simbolo dell'attesa festosa del Natale per i bambini. Solo per loro?! C'è chi non ha mai smesso di credere in questo personaggio perché in realtà non ha mai smesso di esistere per chi del Natale ne fa un attimo di magica evasione da tutto ciò che ci rende distratti, sbrigativi, essenziali. 
Per chi non ha mai smesso di credere che il Natale sia anche un sogno per rendere più sopportabile la nostra esistenza. 
Se vi va di leggere questa lettera troverete ottimi argomenti che aiutano a non smettere di credere a questa grande magia.

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